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“SEQUESTRARE” GLI ANZIANI? NO, GRAZIE!
di Iole
Natoli
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La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, con una leggiadria pari e contraria alla pesantezza della sua esternazione, ha proposto di segregare gli anziani sino alla fine dell’anno. Premetto che non sto contestando quanto è già stato fatto a livello governativo in Italia per tamponare in una qualche maniera una situazione gravissima, del tutto inedita per noi e per il resto del pianeta. Sto però valutando alcune linee espresse da più parti, non solo italiane, su ciò che dovrebbero fare i vari governi con i provvedimenti nuovi da emanare. Ne scrivo prima, per scongiurare il rischio che accada.
In alcuni Paesi tra cui il nostro, infatti, si vocifera di fasce d’età, in ragione
delle quali determinare la conclusione del confinamento nelle case. Ultimi ad
uscire dovrebbero essere, in quest’ottica paranazista, coloro che, individuati
grossolanamente come più fragili, correrebbero maggiormente il rischio di contrarre
una forma grave o addirittura mortale e dunque… di aumentare l’afflusso di
pazienti in terapia intensiva in ospedali scarsamente attrezzati per
accoglierli.
Detto diversamente:
- la politica in questi anni ha reso pressoché impreparata la
Sanità pubblica ad affrontare una qualsiasi emergenza infettiva;
- i soggetti che sono già affetti da talune patologie particolari,
tra i quali ritroviamo molti anziani, rischiano la vita più degli altri, che
il più delle volte sono giusto coloro che da asintomatici moltiplicano il
contagio, ma…
- la soluzione al male del secolo sarebbe quella di ledere le libertà costituzionali di
una parte della popolazione, quella anziana, appunto, senza nemmeno tener conto che buona parte di essa è costituita da
persone in perfetta salute o quanto meno da soggetti NON affetti da quelle
patologie specifiche, che hanno concorso a determinare la morte nei casi
dei decessi già avvenuti.
In Francia, a seguito del forte
malcontento popolare, il Presidente Macron ha dichiarato che non si
applicherà nessuna misura che faccia della categoria degli anziani il
capro espiatorio della pandemia.
In Italia aspettiamo una risposta
del Governo ad altrettante proteste, delle quali la Petizione lanciata proprio da me il 15 aprile è la
manifestazione più evidente.
Una considerazione conclusiva:
SE
GRADUALITÀ si volesse adottare per le uscite per TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA
-
e non di artificiose categorie di soggetti, che non hanno sottoscritto una
delega a qualsivoglia governo per la loro salute personale -, l'unico
criterio scientifico utilizzabile dovrebbe essere quello dei test
sierologici, uniti ai tamponi.
CHI HA già gli anticorpi ed è negativo esce prima, CHI NON HA già gli anticorpi ed è negativo esce subito dopo, I POSITIVI stanno in quarantena.
Questo
presuppone però che si sottoponga ad accertamento tutta la popolazione e che non si testi solo qualche campione o
settore di particolare interesse, perché altrimenti
la misura sarebbe discriminatoria e dunque illegittima.
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Milano, 19 Aprile 2020
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© Iole Natoli
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Libere riflessioni asistematiche su questioni e accadimenti politici
domenica 19 aprile 2020
#COVID19 E CONFINAMENTI - MISURE SCARSAMENTE SARTORIALI PER FASCE D'ETÀ
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