BASTA MORIRE DI COVID IN LOMBARDIA! |
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di Iole Natoli |
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LETTERA APERTA al Ministro della Salute, al Presidente del Consiglio, alla Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, al Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 e ad altri. Egregio Presidente del Consiglio ed Egregi Responsabili per la Salute e per la formulazione e le applicazioni del piano anti-Covid-19, Abbiamo appreso con sollievo dell’ordinanza 4/2021 della Consulta, che ha riaffermato quanto già desumibile dall’articolo 117 della nostra Costituzione sulla priorità dello Stato rispetto al volere delle Regioni in situazioni di profilassi internazionale (117, q), come l’attuale pandemia Covid-19. Siamo però sorpresi, oltre che angustiati, che ad essa hanno fatto seguito fin qui solo parole, non sempre peraltro molto chiare. Non riteniamo che i compiti dello Stato si esauriscano nel varare piani vaccinali o nel curare in parte la logistica, ma che rientri tra essi il garantire l’applicazione corretta del piano su tutto il territorio nazionale, intervenendo DIRETTAMENTE, senza più attendere una richiesta regionale, dove l’applicazione sia già fallimentare come nella Regione Lombardia. Le disastrose e disastranti condizioni in cui versa il sistema di prenotazioni lombardo non sono ancora mutate sino a oggi. Se l’amministrazione regionale è incapace – come risulta ampiamente manifesto – di operare per la tutela dei suoi cittadini, spetta allo Stato porre in essere TUTTE le misure necessarie per SOLLEVARE DALL’INCARICO chi non sa agire efficacemente, che si tratti di una piattaforma on line, di questo o quell’assessore o dell’intera Giunta, ivi compreso il suo Presidente. Solo ai già morti può non interessare un cambiamento; a quelli che, malgrado l’inerzia di chi li governa, sono ancora tra i vivi, invece sì. Chiediamo dunque un RAPIDO INTERVENTO per la gestione DIRETTA delle vaccinazioni in Lombardia, dal primo all’ultimo livello della catena necessaria per l’attuazione IMMEDIATA del piano pandemico nazionale. Infine, avendo appreso di quanto avvenuto in diverse parti d’Italia con l’accesso alle dosi eccedenti liberamente offerto, tramite prenotazioni scritte a mano agli amici, agli amici degli amici, nonché agli amici degli amici di amici di altri amici, gradiremmo che la disposizione del Generale Figliuolo di distribuire le dosi giornaliere inutilizzate “a chi passa”, fosse mutata in una formula meno rischiosa, più trasparente e più chiara, subordinando anche le eccedenze al rispetto delle liste di attesa per evitare che siano offerti vaccini ai primi “fortunati” di passaggio, privi di priorità di un qualche tipo e conseguentemente di diritto. Non sarà poi così irrealizzabile predisporre, con i mezzi informatici alla portata anche di cani e di gatti, liste di persone da contattare quotidianamente, affinché confermino o neghino la loro disponibilità giornaliera a raggiungere i centri vaccinali per le eventuali dosi in esubero. Porgiamo da ancora vivi, non si sa più per quanto, i nostri migliori ma anche sofferti saluti. Iole Natoli (giornalista) Milano, 23/03/2021 Nota: successivamente all'invio della Lettera, sono pervenute le adesioni di Anna M. Marzano e Laura Martini. _____________________________________________ |
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LETTERE APERTE precedenti in tema Covid-19 su questo blog 1 - Può il Governo di una Nazione farsi inerte
dinanzi alla NON PROTEZIONE degli anziani? / Lettera aperta a Presidente del
Consiglio e Ministri 2 - È legittimo voler subordinare all’economia e
agli interessi di parte la Vita? / Lettera aperta a Presidente del Consiglio
e Ministri 3 - Covid-19 e Priorità vaccinali in conflitto
/ Lettera di alcuni cittadini al Governo, a vari Responsabili per la salute e
ai Presidenti di Regione Nota: immagine creata da YusufSangdes per it.freepik.com, rielaborata da Iole Natoli
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Libere riflessioni asistematiche su questioni e accadimenti politici
martedì 23 marzo 2021
VACCINAZIONI / LETTERA APERTA al Governo sul caso Lombardia e sulle oscure liste fai-da-te
lunedì 1 marzo 2021
Covid-19 e Priorità vaccinali in conflitto / Lettera di alcuni cittadini al Governo, a vari Responsabili per la salute e ai Presidenti di Regione
Al fine di renderla “aperta” come da richiesta pervenuta, ospito una nuova Lettera di alcuni
membri di un Gruppo FB indirizzata al Governo, a vari responsabili per la
Salute e ai Presidenti di Regione, in quanto in linea con due precedenti Lettere
pubblicate sul tema in questo blog (17 gennaio e 14 febbraio ), |
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di Maria Letizia Maggio |
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Tabella del
Portale EpiCentro |
ALL’ATTENZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E DEI RESPONSABILI PER LA SALUTE E PER LA FORMULAZIONE E LE APPLICAZIONI DEL PIANO ANTI-COVID-19 Noi sottoscritti, appartenenti alla Rete per i Diritti Costituzionali degli Anziani, come cittadini interessati all’applicazione del piano vaccinale e appartenenti ad una fascia di età la cui letalità si attesta al 3%, esprimiamo qui la nostra preoccupazione per l’andamento che si profila in merito alle vaccinazioni Sars Cov2. Sul sito del Ministero della Salute è presente il documento del giorno 8 febbraio u.s. dal titolo “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-COV2/COVID19” (1) che riporta il seguente ordine di priorità: Categoria 1 - Persone estremamente vulnerabili, affette da condizioni che per danno d'organo pre-esistente o in ragione di una compromissione della risposta immunitaria a Sars-CoV-2 hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid, a partire dai 16 anni di età; Categoria 2 - Persone di età compresa tra 75 e 79 anni; Categoria 3 - Persone tra 70 e 74 anni; Categoria 4 - Persone con aumentato rischio clinico se infettate da Sars-CoV-2, da 16 fino a 69 anni; Categoria 5 - Persone di età compresa tra 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; Categoria 6 - Persone tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico. In data 22 febbraio us., il Ministero della salute ha elevato l’autorizzazione del vaccino Astrazeneca da 55 a 65 anni di età. (2) Il fatto che non si precisi quando e con quale vaccino si voglia tutelare la fascia compresa tra i 66 e i 69 a cui noi apparteniamo, unitamente alla proposta di anticipare la vaccinazione della categoria 6 suddividendola in categorie minori privilegiate, (come sembra stiano già facendo alcune regioni,dai cui piani vaccinali sono scomparse tutte le fasce d’età tra i 66 e i 79 e non solo la nostra (66-69)), ci preoccupa profondamente, in quanto la combinazione dei due fattori porrebbe la nostra categoria in un limbo dall’incerta durata, facendola finire in coda al piano vaccinale malgrado il rischio di mortalità elevato. Dal report ISS (3) infatti si evince che nel periodo 1 ottobre 2020 - 31 gennaio 2021 ci sono stati 49.274 decessi, di cui 8.056 60-69 enni e 20.795 70-79enni = 28.851 decessi nella fascia 60-79 anni. In media 240 decessi al giorno, 7200 decessi per un mese. Considerando che i 60-65enni delle categorie prioritarie saranno vaccinati nelle prossime settimane, è ipotizzabile una previsione di 200 morti al giorno per i prossimi tre mesi tra gli anziani, un rimescolamento di carte che potrebbe costare fino a 18.000 morti. Preoccupa inoltre che alcune regioni seguano tempi e modi di somministrazione differenti dalle linee guida governative, creando di fatto una sperequazione tra i cittadini che hanno diritto allo stesso trattamento su tutto in territorio nazionale. A tal proposito (per altra problematica) la Corte Costituzionale «ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale». (4) Per estensione, riteniamo che possa applicarsi anche in tema di piano vaccinale. I sottoscritti firmatari, particolarmente preoccupati per lo slittamento dei tempi vaccinali, chiedono di non essere lasciati in coda, in quanto dare una priorità a categorie più giovani non riduce la diffusione del contagio. «Questo perché, a differenza dei vaccini basati su mRNA, il vaccino di Oxford non sembra bloccare l’infezione: la protezione che si è osservata finora è irrilevante, anche se nuovi dati sono in elaborazione e si spera che siano migliori» (dott. Viola intervista a La Stampa del 24 febbraio 2021) (5) Non è infatti al momento dimostrato che i vaccinati non possano inconsapevolmente infettare le persone con cui vengono a contatto e, com’è noto, i giovani non solo hanno un numero di contatti sociali abitualmente maggiori di altre categorie, ma sono anche i più insofferenti all’adozione di misure di precauzione specifiche atte a limitare il contagio. Lasciare indietro le persone sopra indicate, dunque, potrebbe significare destinare i non giovani a gravi conseguenze o alla morte. Chiediamo pertanto una attenta rimodulazione del piano vaccinale con particolare attenzione al rischio di letalità, volendo considerare la fascia da 79 a scendere a 66 senza soluzione di continuità. Certi che vorrete tenere in
debita considerazione la nostra istanza, porgiamo distinti saluti. Maria Letizia Maggio
__________________ Link: (1)
(2)
(3) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia
(4)
(5)
(6) foto https://www.epicentro.iss.it/.../sars-cov-2-decessi-italia
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