domenica 14 febbraio 2021

È legittimo voler subordinare all’economia e agli interessi di parte la Vita? / Lettera aperta a Presidente del Consiglio e Ministri


Covid -19 / Priorità nelle Vaccinazioni e Diritti costituzionali degli Anziani e dei Soggetti a rischio / Secondo tempo

di Iole Natoli


LETTERA APERTA al Ministro della Salute, al Presidente del Consiglio, alla Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, a membri dell'ISS e del Cts.

Egregio Presidente del Consiglio ed Egregi Responsabili per la Salute e per la formulazione e le applicazioni del piano anti-Covid-19,

in data 19 gennaio c.a. abbiamo inviato all’allora Presidente del Consiglio e ai vari responsabili per la Salute una Lettera aperta in cui, in opposizione ad alcune sollecitazioni contrarie, chiedevamo il rispetto delle Priorità per gli anziani.

Ci appare urgente riprendere oggi la parola, sia per rivolgere a Lei, Signor Presidente, e al suo Governo i nostri auguri per un sereno lavoro, sia per aggiornare quanto espresso allora alla luce di alcune situazioni di recente emersione.

Nel richiamarci nella Lettera citata al Piano Strategico dell’Italia per la Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 del 2 dicembre 2020, eravamo consapevoli del passo specifico che qui riportiamo:
«Le raccomandazioni saranno soggette a modifiche e verranno aggiornate in base all’evoluzione delle conoscenze e alle informazioni su efficacia vaccinale e/o immunogenicità in diversi gruppi di età e fattori di rischio, sulla sicurezza della vaccinazione in diversi gruppi di età e gruppi a rischio, sull’effetto del vaccino sull'acquisizione dell’infezione, e sulla trasmissione o sulla protezione da forme gravi di malattia, sulle dinamiche di trasmissione del virus SARS-CoV-2 nella popolazione nazionale e sulle caratteristiche epidemiologiche, microbiologiche e cliniche di COVID-19».

Non è dunque contro possibili aggiustamenti da valutare a seguito della carenza di alcuni vaccini e alla comparsa di alcune varianti del Virus che manifestiamo qui il nostro pensiero; alcune considerazioni ci sembra tuttavia necessario evidenziarle, a tutela del nostro interesse non dissociato da quello dell’intera popolazione italiana. Ciò sia alla luce delle “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” dell’8 febbraio, sia a seguito di un pullulare di richieste di priorità di vario tipo collegate a talune categorie di lavoratori (dagli insegnanti genericamente intesi, ai tassisti cari alla Regione Lombardia che ci appare eccessivamente attenta ai profitti).

Sottoponiamo dunque alla valutazione talune nostre istanze, suddividendole per maggiore facilità espositiva nei punti che seguono. Sostanzialmente, raccomandiamo:

1 – l’adozione di un’ELASTICITÀ RAGIONATA, non legata alla produttività e all’economia ma subordinata al diritto alla vita di ciascuno e dunque alle priorità inizialmente individuate – come scritto nel testo precedente, a cui nuovamente rinviamo -, integrate dalla protezione dei disabili e dalla nuova necessità di “sterilizzare”, eventualmente con interventi mirati, i microfocolai delle varianti come suggerito di recente dall’infettivologo Prof. Matteo Bassetti e sentito il parere in proposito dell’ISS e degli altri componenti del ricostituendo Cts;

2 - l’acquisto, non da oscuri mercati privati e comunque in tempi rapidi, di nuovi vaccini o di altre forniture di quelli a RNA ovvero di vaccini sufficientemente sperimentati, per tutelare nel miglior modo possibile le categorie prioritarie già in precedenza indicate, senza che si cerchi di sopperire alle carenze col rinviare la dose di completamento (pratica condannata da TUTTI i virologi).
Non dunque ancora di AstraZeneca, se e finché permarranno sia la scarsissima se non inesistente sperimentazione sugli anziani, sia l’ipotesi di non copertura delle varianti, sudafricana, brasiliana o di altre a venire.
Sappiamo infatti che, per un 30% della popolazione vaccinata, AstraZeneca sarà non funzionante (e alcune fonti ne indicano un’efficacia al solo 10% contro la variante sudafricana). Ne consegue che quel 30% della popolazione anziana e a rischio, a cui potrebbe EVENTUALMENTE venir somministrato tale vaccino che prevede una seconda dose a distanza di 12 giorni, rimarrebbe esposta ai contagi per un tempo pari alla somma del tempo necessario per il completamento della vaccinazione con AstraZeneca e del tempo necessario affinché il nuovo vaccino, subentrante al primo rivelatosi inefficace, possa assicurare una protezione effettiva;

3 - di mantenere all’interno della categorie prioritarie particolarmente vulnerabili e non in altre quegli insegnanti e quegli altri lavoratori che abbiano una o più caratteristiche quali età avanzata e/o disabilità e/o patologie a grave rischio, tenendo conto altresì che è CONTRO il loro interesse essere vaccinati con l’AstraZeneca, per le ragioni già esposte;

4 – di assegnare invece alle persone a vulnerabilità moderata under 65 una priorità commisurata al livello del loro rischio personale, mantenendole, ove la loro condizione lo renda possibile, all’interno delle specifiche fasce d’età in quanto anche questa costituisce già da sola un fattore di rischio;

5 – di considerare che un’eventuale anticipazione della vaccinazione dei più giovani e dei meno anziani tout court comporterebbe automaticamente una messa in coda degli anziani over 55-65”, perché non si può duplicare con una bacchetta magica il personale sanitario addetto alle vaccinazioni;

6 – di considerare che un’eventuale anticipazione non ragionata della vaccinazione dei più giovani e dei meno anziani comporterebbe UN DANNO per gli “anziani over 55-65”, che vedrebbero aumentare considerevolmente la propria esposizione al contagio, alle gravi conseguenze permanenti della malattia e alla morte.
Sono proprio i giovani, infatti, insieme a una parte delle persone di mezza età, i soggetti che maggiormente non rispettano le misure di prevenzione e che, dalla vaccinazione effettuata, si sentirebbero autorizzati a ignorarle completamente, benché non vi sia nessuna certezza sulla non contagiosità dei soggetti vaccinati. Né è possibile contare ragionevolmente su un efficace controllo del territorio e ciò non solo perché l’esperienza precedente si è dimostrata utile SOLO A SACCHE e non globalmente, sia perché è impensabile che uno Stato sguarnisca le usuali postazioni del suo esercito, che ha ben altre funzioni, per disseminare lo stesso sul territorio allo scopo di controllare mascherine, distanziamenti e lockdown.

In qualità di membri della RETE per i DIRITTI COSTITUZIONALI DEGLI ANZIANI in tempi di Covid-19, ringraziamo per la cortese attenzione e rimaniamo in attesa di una Vostra cortese risposta.

Milano, 14/02/2021

Iole Natoli (giornalista)
e Maria Letizia Maggio, Marina Bergamaschi, Renata Del Sal, Ekaterina Menchetti, Serafina Di Majo, Daria Gonzatti, Maurizio Ballotti, Anna Maria Gobbetti, Gianfranco Giuliani, Nazzareno Marinelli, Laura Martini.

_______________________

Riferimenti linkati nel testo:

1 - Piano Strategico dell’Italia per la Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19 del 2 dicembre 2020
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2986_allegato.pdf

2 - Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3014_allegato.pdf

3 - Intervista di Tiziana Panella con Matteo Bassetti, puntata del 9.02.2021 di Tagadà (da 1.27. 05)
https://www.la7.it/tagada/rivedila7/tagada-puntata-09022021-09-02-2021-364299

4 - Vaccino AstraZeneca, studio dell'Università di Oxford, Agenzia AGI
https://www.agi.it/estero/news/2021-02-08/vaccino-astrazeneca-praticamente-inutile-contro-variante-sudafricana-11326597/?fbclid=IwAR3YAo-qz1s-9KdwoyPK0w43AJ1exsLo75uMvf6JQ4VJXNJ7CwTa1_eSyt8