domenica 22 ottobre 2023

GLI INCONTROLLABILI EFFETTI DELLE GUERRE

 

Il Patriarcato e l’invenzione inefficace dell’ONU
Di Iole Natoli

it.freepik.com

Ieri su FB una strenua elargitrice di massime astratte, grazie alle quali dovremmo poter risolvere seduta stante i problemi concreti del mondo, ha sentenziato: «Io non condivido il principio del diritto internazionale detto del "diritto alla reazione" cioè penso che la guerra dovrebbe essere considerata un tabù», ovviamente senza indicare la via che può portare dallo stato di belligeranza quasi totale che affligge il mondo alla serafica condizione auspicata. Ha poi rincarato la dose di stratosferico distacco dalla realtà contingente, dichiarando che non può esserci nessuna soluzione «all'interno del cavernicolo "diritto alla reazione"».

C’è da chiarire in primo luogo cosa si intenda per “diritto alla reazione”. Se si vuol descrivere un atto di vendetta, si potrebbe ben essere d’accordo. Il tranello logico però sta nel fatto che si vuol equiparare il termine ampio di “reazione” a quello circoscritto di ”difesa”.

Detto ciò, potremmo anche accettare l’idea che – nell’attesa che il suddetto tabù venga instaurato e possa essere dunque operativo – il diritto alla “difesa” possa venir sospeso, perfino annullato, in presenza però di qualcosa che abbia il potere di bloccare l’offesa. In altri termini se A attacca B, potremmo considerare ragionevole che B non risponda difendendosi, nel caso in cui esistesse un qualche C in grado di fermare A facendolo tornare sulle posizioni precedenti l’attacco.

Alla fine della seconda guerra mondiale si pensò di battezzare questo ipotetico C col nome di ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), forse in omaggio alla ben nota massima secondo cui l’Unione fa la forza. Non si erano però fatti i conti con l’atavica spinta alla Disunione, grazie alla quale tutti i richiami dell’ONU, distribuiti a destra e a manca nel tempo al profilarsi o al deflagrare dei vari conflitti, sono stati sistematicamente ignorati da questo o quello Stato, che pure sedeva a vario titolo nel Tempio della Pace tra le Nazioni.

Ora, finché il tabù di cui sopra non sarà divenuto operativo su tutto il pianeta e non si sarà nemmeno inventato qualcosa di meglio di un’ONU priva di qualsiasi potere concreto, il DIRITTO non a una generica “reazione” ma alla DIFESA, quale semplice blocco dell’attacco accompagnato dalla restituzione del maltolto, personalmente continuerò a considerarlo legittimo.

Ciò non toglie che sia oggettivamente difficile spezzare il circolo vizioso che si instaura quando all’offesa di D segue la difesa esorbitante di E, che porterà a una difesa di D a sua volta non priva di eccesso per la parte di eccesso di difesa compiuto prima da E. Da qui il codice di condotta da osservare in caso di guerra, che però nessuno o quasi nessuno rispetta, ignorando i richiami dell’ONU al riguardo.

Il rischio dunque è quello di non uscire MAI dal bellicismo sbocciato insieme al patriarcato, che avvelena permanentemente i sentieri del mondo, rendendoli dirupi che ci conducono irrimediabilmente all’abisso. Non è però condannando l’attaccato a non difendersi dall’attaccante di turno, lasciandolo con ciò DI FATTO alla mercé della delinquenza dell’altro, che si attuerà una soluzione etica.

Di sradicare da ogni vivaio il patriarcato, passo primario per instaurare il tabù della guerra, quasi esclusivamente le donne – e in realtà neanche tutte – si occupano. Delle costanti atrocità delle guerre si è consapevoli quando una devastazione è già in corso; prima che il perverso meccanismo si innesti, molte e troppi dormono sonni tranquilli, inconsapevoli del vicino risveglio.

22 Ottobre 2023

Attribuzione immagine


© Iole Natoli



 

Nessun commento:

Posta un commento